La Pro Loco coglie l’occasione della pubblicazione dell’articolo sul Corriere del Mezzogiorno...

La Pro Loco coglie l’occasione della pubblicazione dell’articolo sul Corriere del Mezzogiorno sull’uscita del film “Rosa Pietra Stella”, con regia di Marcello Sannino, per ringraziare chi ha voluto ricordare il maestro Sergio Bruni con questo film con protagonista Carmela, interpretata da Ivana Lotito.

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« ‘stu vico nir’ nun fernesce maje», celebre verso iniziale di una delle canzoni classiche napoletane più celebri ed emozionanti: Carmela. Un brano cantato da una voce che riuscì ad esprimere tra quei magnifici versi scritti da Salvatore Palomba, che ebbe l’ispirazione una sera d’Agosto del 1975, tutta l’emozione di un amore che ha cullato una generazione intera, e ancora oggi fa sentire la sua potenza sentimentale. Proprio oggi, infatti, il
Corriere del Mezzogiorno, penna di Ignazio Senatore, ha pubblicato un articolo a riguardo, per citare il film “Rosa Pietra Stella” con regia di Marcello Sannino che vede Ivana Lotito nel ruolo di Carmela. In realtà, la musa ispiratrice del poeta è Carmela Abbate, gestore del ristorante al Borgo Marinano chiamato “Zi’ Teresa”. Negli ultimi anni molte sono state le trasposizioni cinematografiche di biografie di artisti musicali celebri a livello internazionale, come i film sulla vita di Freddy Mercury, Elton John, Aretha Franklin. Il film citato vuole rappresentare uno scorcio sulla vita di Carmela, protagonista della
canzone resa famosa da Bruni, artista napoletano, nato nella cittadina di Villaricca, che è riuscito a farsi conoscere e esportare la sua musica, come questo brano, anche oltre confine. Carmela è una donna forte, ai tempi della nascita della canzone era solo una ragazza, che fu notata in quanto, mentre lavorava in un ristorante, aveva un atteggiamento unico, una donna che, come cantato da Bruni, piangeva solo se nessuno poteva vederla (“tu chiagne sul’ si nisciuno vede”); una leonessa la definì Palomba. La bellezza di quella ragazza, inoltre, convinse il poeta a chiamare la sua opera proprio con il vero nome della ragazza. L’intento del film è pienamente condiviso dalla Pro Loco di Villaricca, che si occupa da numerosi anni di ricordare il grande maestro Sergio Bruni, soprattutto grazie alle collaborazioni con Salvatore Palomba, che rappresenta il complemento di Bruni per la formazione di un magnifico connubio artistico, e grazie al rapporto amicale che lo stesso presidente della Pro Loco intraprese con il maestro, in origine Guglielmo Chianese. Ricordare Bruni significa rileggere una pagina di storia di Napoli e della sua musica, significa rivivere emozioni forti oggi come allora. E il fine è duplice in quanto ad essere salvaguardati e valorizzati sono due aspetti del patrimonio napoletano, molto cari alla Pro Loco e al presidente Armando De Rosa, anche membro del Comitato scientifico regionale per la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio linguistico napoletano: la musica e la lingua. Proprio considerando la lingua napoletana, conosciuta in tutto il mondo, così complessa e con una musicalità e ritmica peculiare e unica, sorge però un dubbio in merito alla scelta linguistica fatta riguardo al titolo, che riporta “Rosa Pietra Stella”. Il dubbio riguarda sia le parole in se che il significato stesso che gli viene attribuito. Analizzando il titolo, la scelta di riportare l’epiteto che Palomba affibbia a Carmela, cioè “preta ‘e stella”, perde la sua musicalità e la sua stessa natura essendo riportata in lingua italiana. Nel momento in cui si chiamasse un’ipotetica Carmela come fece Palomba e come cantato da Bruni, ma con “Pietra Stella”, ne risulterebbe depauperata la figura stessa di Carmela e, con questa, anche il dialetto napoletano che, con la sua fonetica, rende così piene di anima quelle parole pronunciate come nate : ” Ma tu staje là, tu rosa, preta ‘e stella, Carmela”. Siamo estremamete grati, come Pro Loco, per il ricordo di Bruni portato avanti, e ne ringraziamo gli artefici, ma vogliamo fare questo appunto, in quanto la lingua napoletana, come l’arte e la tradizione, non possono essere
mitigate e modificate, soprattutto trattandosi di un brano che ha scolpito le sue parole nel cuore di Napoli, che a differenza della pietra, non può essere eroso. Ci avrebbe fatto piacere che venisse ripreso il testo come tale, tuttavia ringraziamo il lavoro del regista e di tutti i collaboratori che hanno partecipato al film, permettendo a molte altre persone di approfondire la storia, e magari anche quella del nostro “genius loci”: il grande Sergio Bruni.

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