I primi documenti dove Villaricca viene citato ufficialmente sono delle transazioni di terreni risalenti al 988 e al 1031, ma il suo territorio risulta già abitato in epoca remota: alcune tombe rinvenute nel 1955, con relativi corredi funerari, fanno supporre agli storici che il luogo fosse abitato già migliaia di anni prima dell’avvento di Cristo.
Le prime tracce di un villaggio vero e proprio sono riconducibili al periodo tra il IV e il V secolo d.C. La particolare struttura quadrangolare della antica area abitata della cittadina fa pensare che essa abbia ospitato accampamenti militari romani.
Nella metà dell’IX secolo, Panicocoli divenne presidio normanno sotto il comando di Danabaldo.
Nel 1134, Ruggero il Normanno pose un lungo assedio a Panicocoli: qui fu sconfitto dalle forze alleate di napoletani e mercenari pisani. Di nuovo nel 1135, Villaricca fu teatro di tentativi di conquista del Regno di Ruggiero il Normanno. Quando quest’ultimo salì al trono nel 1140, elevò l’abitato a capoluogo di distretto, governato da un conte.
Nel Medioevo, Panicocoli, come casale del Demanio regio, usufruì dei privilegi fiscali legate a questa particolare condizione. Di questo periodo si hanno poche testimonianze documentarie: pare che il luogo di aggregazione del villaggio fosse la Chiesa di San Simplicio, sulle cui rovine è nata successivamente, nel 1407, la Chiesa di Santa Maria dell’Arco.
Nel 1631 il viceré di Napoli, Manuel de Acevedo y Zúñiga conte di Monterey, perseguendo una politica fiscale, eliminò i privilegi di cui usufruivano i territori inclusi nel Demanio regio e cercò di vendere il casale di Panicocoli. Nel 1633 il casale fu acquistato da un certo Salvo Selano che governò per un solo anno: nel 1634 il feudo fu venduto al barone Giannantonio Parisio. Nel 1710 fu acquistato invece dal principe Carlo de Tassis, conte di Zellò e marchese di Paullo. Carlo de Tassis, per problemi economici, vendette nel 1728 Panicocoli a Nicola Petra, duca di Vastogirardi, la cui famiglia seppe governare con saggezza il feudo fino al 1806.
Nel 1816 venne eletto il primo sindaco, Filippo D’Alterio. Per tutto il resto del XIX secolo l’amministrazione cittadina si preoccupò di costruire strade di collegamento, scuole e un acquedotto, al quale furono interessati anche i comuni di Giugliano in Campania, Melito di Napoli e Qualiano. Risale invece al Novecento la costruzione della linea tranviaria che collegava Villaricca con Napoli.
L’attuale toponimo del comune è recente, in quanto risale al 13 maggio del 1871, quando fu abbandonata l’antica denominazione Panicocoli. L’antico nome è spesso presente nell’uso dialettale, soprattutto tra la popolazione più anziana che si riferisce al proprio paese come Panecuocole. L’antica denominazione rinvia al latino medievale panicoculus (formato da panis, pane, e dal tema di coquere, cuocere), ovvero fornaio (non a caso la cittadina è famosa anche per il buon pane). Le delibere per l’attuale denominazione risalgono alla fine del XIX secolo, più precisamente agli anni 1862 e 1865.